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Alfonso V re d'Aragona e di Napoli

Alfonso V re d'Aragona e di Napoli

Alfonso V, detto il Magnanimo
Re di Aragona (1416–58) e Re di Napoli (come Alfonso I , 1442–58)

Roberto Sanseverino, sotto l'insegna degli Sforza, servì a lungo Alfonso V, avendo così occasione di distinguersi nei campi di battaglia napoletani. Alfonso V, il Magnanimo, è uno dei personaggi storici di spicco presenti nel libro “Roberto Sanseverino condottiero del rinascimento italiano tra arte militare e politica” a cui, per limiti di spazio, non è stato possibile dedicare un ampio ritratto biografico. In questa versione compatta offro quindi una sintesi del suo affascinante percorso.

Nato nel 1396 e cresciuto a Medina del Campo presso la corte castigliana, Alfonso si trasferì in Aragona all’età di 16 anni, quando suo padre Ferdinando d'Antequera salì al trono aragonese. Sposò nel 1415 sua cugina, María di Castiglia, ma l’unione si rivelò sterile e Alfonso si legò a Napoli, terra in cui trascorse il resto della sua vita. Succedendo al padre nel 1416 come Re d’Aragona, Alfonso continuò con zelo la politica espansionistica della famiglia nel Mediterraneo.



Araldica di Alfonso d’Aragona MS Thompson 36, British Library 

Sbarcò a Napoli per la prima volta nel 1421, chiamato dalla regina Giovanna II contro Luigi III d'Angiò, ma fu presto cacciato dalla stessa Giovanna, restando però determinato a riprendere la città. Di ritorno in Italia negli anni successivi, tentò di conquistare Napoli e il porto chiave di Gaeta, ma fu catturato dai genovesi a Ponza e portato dal Visconti a Milano, dove riuscì a convincerlo a sostenerlo. Così, Alfonso prese Napoli nel 1442, stabilendovi la sua corte.


“Il trionfo di Alfonso d’Aragona”, Maestro del Trionfo di Alfonso, Napoli, collezione privata

A Napoli, Alfonso portò prosperità artistica e intellettuale: città e corte divennero un crocevia del Rinascimento. La sua passione per Lucrezia d'Alagno, dama napoletana, si accompagnò a quella per l’arte e la cultura, portando alla città una fioritura artistica e culturale che integrava tradizioni gotiche spagnole e rinascimentali italiane.

Alfonso condusse anche numerose campagne militari in Africa, nei Balcani e nel Mediterraneo, aiutando i Cavalieri di Rodi e stringendo alleanze per proteggere l’Occidente dall’avanzata ottomana. Nel 1453 non riuscì però a impedire la caduta di Costantinopoli.



Pisanello - Studi per la Medaglia

Negli anni finali, i domini spagnoli di Alfonso subirono tensioni che lui stesso, impegnato in Italia, faticava a risolvere. 

Morì infine nel giugno 1458 a Castel dell'Ovo, lasciando il regno napoletano al figlio illegittimo Ferrante e, nel resto degli stati, la successione al fratello Giovanni, già re di Navarra dal 1425.



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