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Bartolomeo Colleoni condottiero tra Milano e Venezia

 Libro Bartolomeo Colleoni e Roberto Sanseverino

"Bartolomeo Colleoni per singolare privilegio di natura, sopra tutti i capitani de' suoi tempi, di tutte le cose ad avvenire possibili, la prudenza ebbe sempre fida rivelatrice ed interprete." 

Il Sanseverino militò in gioventù al seguito del Colleoni quando questi era al servizio dello zio Francesco Sforza. Si trovò poi a contrastarlo nella famosa battaglia della Molinella, dove erano presenti i più grandi condottieri del suo tempo. 

Bartolomeo Colleoni è uno dei tanti personaggi che trovate nel libro “Roberto Sanseverino condottiero del rinascimento italiano tra arte militare e politica” a cui non ho potuto dedicare troppo spazio nella consapevolezza che esistono studi e libri ben più specifici sulla sua figura. Con questo articolo mi permetto comunque di proporvi una biografia "compatta" di questo importante condottiero.

Colleoni, nato nel 1395 a Solza, vicino a Bergamo, fu figlio di Paolo Colleoni e di Riccadonna Valvassori. La sua giovinezza fu segnata dalla violenza: suo padre fu ucciso dai parenti, probabilmente sotto l’influenza del Duca di Milano, e Bartolomeo, privo di mezzi e titoli, abbracciò la carriera militare.


Iniziò come paggio al servizio di Filippo Arcelli e, dopo la sua morte, nel 1419 si unì a Braccio da Montone, combattendo per Alfonso d’Aragona. La sua abilità lo portò al servizio di Muzio Attendolo Sforza e, nel 1431, sotto la guida del Gattamelata di Narni, uno dei più celebri condottieri veneziani, che sarebbe stato per lui un grande maestro.


Dopo un periodo travagliato sotto il Visconti, che lo accusò di tradimento e lo imprigionò, Colleoni consolidò la sua fama al servizio di Francesco Sforza. Nel 1454 Venezia lo insignì del bastone del comando, e per anni Colleoni difese il confine lombardo della Serenissima. Tuttavia, con la morte dello Sforza nel 1466, la sua lealtà cambiò: scese in Romagna con l’appoggio dei signori locali e dei fuoriusciti fiorentini, portando le sue truppe nei pressi di Firenze.


Il culmine fu la famosa Battaglia della Molinella nel 1467, dove si scontrò con i più grandi condottieri del tempo, tra cui Federico da Montefeltro e il giovane Roberto Sanseverino. Sebbene l’esito della battaglia rimanesse incerto, Colleoni guadagnò ulteriore fama. La pace, raggiunta nel 1468, però, lo lasciò ai margini delle trattative.


Nel 1469 tornò a Venezia, ma nel 1471 si aprì la possibilità di servire il Duca di Borgogna con un contratto di tre anni a 150.000 ducati annui. Tuttavia, l’impresa borgognona non si realizzò e Colleoni non lasciò mai l’Italia. Morì il 2 novembre 1475 nella sua roccaforte di Malpaga, senza un erede maschio. Nel suo testamento, destinò parte delle sue ricchezze per erigere la celebre statua equestre del Verrocchio, un monumento che ancora oggi celebra la grandezza di questo condottiero prudente e ambizioso.

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