Costanzo Sforza signore di Pesaro e condottiero
Costanzo Sforza 1447-1483
Costanzo Sforza, nato il 5 luglio 1447 a Pesaro, era il secondogenito di Alessandro Sforza e Costanza da Varano, la cui morte precoce lo lasciò orfano di madre.
Crebbe sotto la protezione della matrigna Sveva Montefeltro e poi alla corte di Urbino durante una grave epidemia di peste a Pesaro tra il 1462 e il 1463.
Già da giovane, Costanzo dimostrò di possedere le qualità di un guerriero: nel 1463 si impegnò per la prima volta in attività militari contro il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Costanzo trascorse alcuni anni a Milano, dove si formò alla corte dello zio Francesco Sforza e strinse rapporti con il cugino Galeazzo Maria. Tornato a Pesaro, ebbe una relazione con Fiore di Ugolino Boni, da cui nacquero i figli Giovanni e Galeazzo.
La sua ascesa militare iniziò ufficialmente nel 1467 con la sua prima condotta per la Repubblica di Venezia, che lo portò a scontrarsi con le truppe alleate del cugino Roberto Sanseverino nella Battaglia della Molinella. Costanzo venne catturato dal cognato Federico da Montefeltro, ma fu rilasciato rapidamente.
Dopo aver combattuto nella guerra di successione per Rimini nel 1468, Costanzo lasciò il servizio con Venezia e passò sotto la condotta della Chiesa, proteggendo i confini pontifici.
Con la morte del padre nel 1473, ricevette la conferma del vicariato di Rimini da papa Sisto IV. Nello stesso anno si sposò con Camilla Marzano d’Aragona, figlia del principe di Rossano e nipote del re di Napoli. La sontuosa cerimonia di matrimonio a Pesaro consolidò la sua posizione sociale e politica.
Negli anni successivi, la sua politica ambivalente nei confronti del Papa e del Re di Napoli lo portò a firmare una condotta con la Lega tra Firenze e Milano, attirandosi l’ira di Sisto IV, che lo scomunicò.
Riconciliatosi con il Papa dopo il pagamento di un censo, Costanzo fu nominato capitano generale delle truppe sforzesche. Nel 1482, con il titolo di governatore, tentò di risolvere la ribellione del cugino Roberto Sanseverino, sebbene con risultati poco incisivi.
Durante la Guerra del Sale, si distinse nella difesa di Ferrara, ma quando Alfonso d’Aragona assunse il comando delle truppe, Costanzo lasciò il campo. Passò poi al servizio dei veneziani, ottenendo nuovamente la scomunica.
Morì improvvisamente il 19 luglio 1483, probabilmente avvelenato.
In seguito a lunghe trattative, fu sepolto quasi due mesi dopo nella chiesa di San Giovanni Battista di Pesaro, grazie all’intervento di Pandolfo Collenuccio.
Gli successe il figlio naturale Giovanni Sforza.
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